Tursi, uno dei borghi più belli della Basilicata, è famoso per il suo quartiere arabo, la Rabatana, antica città fortificata anche conosciuta come la « Tana degli Arabi ». E’ il luogo natio fonte d’ispirazione per la lirica di Albino Pierro, celebre poeta del Novecento (1916 – Roma 1995), noto per la sua svolta dialettale e più volte candidato al Nobel per la letteratura.
«Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera,
era una delle tante parlate destinate a scomparire.
Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente.»
(Albino Pierro, ‘A terra d’u ricorde )
Le pietre, le case, i vicoli raccontano una storia lunga, che viene da lontano.
La Rabatana è il luogo aperto al cielo, che domina più a valle le case ben disposte di Tursi. E’ qui che riecheggia quel suono, la musica di una lingua che è più di una lingua. I versi di Albino PIERRO si toccano fra le case di pietra e si aggirano nel l’aria come le nuvole. Si compongono e si scompongono in esse per dare corpo ad una storia di uomini venuti da lontano, un vento leggero che spira dal mare e che a Tursi ha trovato rifugio.
Questo luogo ondeggia di poesia, risuona nelle acque del Sinni, e fa della vita, dei suoi anfratti e dei suoi inesplicabili misteri, un unicum di bellezza e di tristezza ad un tempo. Come lo scenario che si domina dal castello di Isabella MORRA, solo poco più in là, e le valli arse dal sole d’estate che la Rabatana fa sue al benché minimo sguardo.
Tursi accoglie in sé la dolcezza della vita, che risente del senso del mare e del fiume, della collina e della pianura; a volte sembra che non ci sia luogo più ameno per assaporarne i profumi. Mentre il fiume si versa nello Jonio vicino, la voce del padre-poeta è lì a ricordarci la vitalità, la tolleranza, la temperanza: e ci torna in mente la voce rauca di Giuseppe UNGARETTI quando in televisione (quella in bianco e nero) ci leggeva il mito di ULISSE. Un secolo fa.
Come quella lingua che appartiene a tutti, anche quella di Pierro riesce ad infondere calore e pudore, senso di appartenenza ed apertura all’Altro, amore per la terra e bisogno di scoprire l’Altrove.
Questo a Tursi si può ancora trovare e leggere in una calda estate, a primavera come in autunno, al cospetto dell’universo interiore che la poesia del luogo – solo la poesia – sa celebrare.
Così Albino Pierro:
Cchi ci arrivè a la Ravatène
si nghiànete ‘a pitrizze
ca pàrete na schèhe appuntillète
a na timpa sciullète…
Leggi la poesia completa in versione dialettale e in italiano QUI:
http://www.giuseppecirigliano.it/ravatena.html
Armando Lostaglio
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La Rabatana di Tursi si apre al cielo dove Albino Pierro infonde calore e pudore.
Grande dialettale (ossia di poesia in dialetto), grazie per il ricordo.
Un breve assaggio anche in francese, qui:
https://nositaliesparis3.wordpress.com/tag/pierro/
Cordialità,
M.B.