I Modà, tour mondiale 2014. Concerto live a Parigi. Intervista a Francesco “Kekko” Silvestre, il cantante del gruppo.

I Modà sono uno dei gruppi più famosi in Italia, hanno infranto diversi records: disco multiplatino con l’album “Gioia” (duecentomila copie vendute), stadi stracolmi di fans, trenta date sold out in tutta Italia…Ora sono pronti per affrontare il battesimo internazionale attraverso un tour che gli porterà il 12 Maggio 2014 anche all’Olympia di Parigi. Abbiamo incontrato per Altritaliani, il cantante dei Modà: Francesco Silvestre, detto “Kekko”.


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L’INTERVISTA A KEKKO, CANTANTE DEI MODA’

PIETRO per Altritaliani: Sei davanti al tuo primo tour mondiale dopo dieci anni e più di carriera, avete affrontato stadi in Italia colmi di fans. Cosa t’aspetti da Parigi? Quali immagini mentali e sentimenti sono nati in queste poche settimane che rimangono all’inizio di un sogno che si sta per coronare?

KEKKO: Devo dire che preferisco non aspettarmi nulla. Sono consapevole che in Italia abbiamo avuto molto successo, ma all’estero siamo dei perfetti sconosciuti, quindi per non rimanere deluso preferisco appunto non aspettarmi nulla e godere di quello che accadrà. Sicuramente sono curioso e affascinato di poter suonare in una delle più belle capitali Europee e sono curioso di vedere come risponderà il pubblico, visto che so che in Francia la musica Italiana è molto apprezzata.

Kekko, il cantante dei Modà

P. : Ti chiedo subito se vi presenterete al live di Parigi con l’Orchestra come al concerto spettacolare all’Arena di Verona.

K. : Purtroppo non ce lo possiamo ancora permettere all’estero, ma se il concerto dovesse andare bene, chissà in futuro magari si. Lo show sarà sicuramente di alto livello, riporteremo quasi lo stesso show che ha fatto registrare 300 mila paganti in Italia anche senza orchestra.

P: Due partecipazioni a Sanremo, un secondo e un terzo premio. Quant’è difficile presentarsi davanti a giurie e telecamere? Hai mai sentito l’impulso di scappare?

K. : Sempre. Il palco di Sanremo non ha eguali in fatto di emozione. Puoi aver cantato negli stadi e nei palazzetti, ma lì sopra sei sempre sotto gli occhi di tanta gente e della critica, e questo fa muovere in te dei meccanismi emozionali inspiegabili.

P. : Come fai a proteggere la tua personalità/sensibilità dall’essere diventato un personaggio pubblico?

K. : Cerco di fare la vita di sempre pensando di non essere diventato nessuno. Vado al bar, leggo il giornale, esco in bici con mia figlia. Chiaramente i posti troppo frequentati e le feste Vip sono posti che non frequento mai perché è un ambiente che non mi si addice.

P. : In che luogo ami scrivere i testi delle canzoni?

K. : Ovunque. A casa, in macchina, davanti al mare in montagna. Quando sento un’idea che arriva, la scrivo e poi la sistemo quando vado in studio per capire se può diventare una canzone. Tappeto di fragole nasce in un parco vicino casa mia, Dimmelo in macchina…

P. : Nella tua formazione hai avuto contatti con artisti di lingua francese? Quali ti hanno lasciato un’impronta?

K. : Non ancora, ma spero che in futuro ci sia la possibilità di collaborare con qualche artista francese.

P. : Il vostro è un rock positivo. In “Gioia” ne celebrate la forza anche nei casini della vita. Gioia e rock non sempre sono andati a braccetto, mentre è qualcosa d’istintivamente presente nei vostri album. Da dove viene questa tua carica positiva?

K. : Dal valore della vita, quando hai la vita puoi fare tutto, quello che vuoi e combattere in mezzo alle difficoltà. Se ti colpisce una malattia non puoi più permetterti di farlo, quindi è Gioia se penso che son vivo anche in mezzo al casino.

P. : Affrontate spesso il tema dell’amore e della bellezza, canoni che rischiano di essere inflazionati per colpa del banale uso fatto nei networks e nella musica italiana. Il vostro modo di esprimerlo è carnale e romantico insieme; è soltanto poetico oppure è vissuto dentro le vostre vite?

K. : Nelle canzoni parlo sempre di storie vere accadute a me o a chi mi sta intorno.

Cerco di usare un linguaggio semplice e di parlare di cose reali in modo che la gente ci si possa ritrovare. In fondo se succedono a me possono succedere a tutti. Io sono una persona normalissima.

P. : Siete una band che avete venduto tantissimo e siete sempre seguiti da un gran pubblico. Tutto ha avuto un inizio: qual è la scintilla che ha portato i Modà su questa strada vincente e affascinante?

K. : Sicuramente l’incontro con Lorenzo Suraci in un concerto del 2010 e poi con l’aiuto di Ultrasuoni, la nostra etichetta, che ha creduto fortemente in noi come non aveva mai fatto nessuno. Tutto questo ha portato la nostra musica alle orecchie e al cuore di tantissime persone.

Francesco Silvestre all'Olympia di Parigi. Foto Carmelo Mondello.

P. : Come c’è un inizio ci sarà sempre una fine/nuovo inizio, hai mai immaginato te stesso senza i Modà?

K. : No mai, quando e se non ci saranno più i Modà, smetterò anche io. Siamo una macchina da combattimento tutti insieme, da solo non sarei nessuno.

Un’intervista di Pietro Bizzini per Altritaliani

OLYMPIA

28, boulevard des Capucines -75009

Métro Madeleine : ligne 8, 12 et 14

Métro Opéra : ligne 3, 7 et 8

http://www.olympiahall.com/rock-electro/moda.html/4353/

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2 Commentaires

  1. I Modà, tour mondiale 2014. Concerto live a Parigi.
    Buongiorno,
    avevo visto che c’era, tramite il vostro sito, la possibiligtà di acquistare i biglietti scontati. Sono forse esauriti? Non vedo più il codice e la possibilità di prenotazione.
    Grazie per le info che vorrete darmi,
    Loredana

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