Cinema fra i detenuti

Sarà una contraddizione e persino un ossimoro, ma quando si esce da quelle mura viene sempre da dire: Che brave persone! Qualche lacrima nascosta accompagna questa esperienza che diventa la più toccante e sentita.

Di tanto in tanto presentiamo dei film presso la Casa Circondariale di Melfi, e con molta attenzione vengono seguiti da una ottantina di “ospiti”; seguono e dibattono quindi con molta acutezza e spirito di osservazione. Una ventina almeno sono le domande: puntuali, precise, interessate. L’ultima volta abbiamo presentato il documentario “La strada meno battuta – A cavallo sulla Via Herculia” (scritto e diretto da chi scrive, prodotto da FamilyLifeTv con EquiturismoItalia e da CineClub “De Sica”), ebbene in molti hanno letto, oltre all’aspetto storico e naturalistico dell’attraversamento a cavallo, anche l’idea del viaggio, del pensiero interiore che diventa percorso nella memoria e in noi stessi. Rimpianti ed esperienze si addensano fra di loro (la fatica del cavallo, il rispetto per gli animali, la libertà e il vento sul viso quando si cavalca) e tutto appare come un nuovo altro film, la libertà che fa capolino e la pena da scontare, “più dura di quello che abbiamo commesso …” sussurra qualcuno.

La Strada meno battuta. A cavallo sulla Via Herculia

Ci siamo avvalsi del compendio didattico di Pasquale Tucciariello, docente di filosofia e storia, il quale, da qualche anno, volontariamente, conversa con gruppi di detenuti sulla filosofia dalle origini alla scienza moderna fino alle filosofie novecentesche e, per la storia, ha tenuto un altro corso di storia contemporanea. Il docente svolge anche ruolo di tutor ad un detenuto che si sta laureando in Beni Culturali presso l’Università di Basilicata.

Il viaggio del documentario che si arricchisce di reminescenze kantiane, e lo spirito di ricerca di Saramago, la poetica del ritorno e la bellezza dei paesaggi: la storia e la geografia con varie angolazioni, nella condivisione di cinema pure come didattica.

Quando li salutiamo, auguriamo sempre loro di uscire presto, perché “la società ha bisogno di loro, anche di loro”. Lo auspichiamo dal profondo del cuore, non solo perché è Natale. Perché il Santo Natale sia di Luce piena, per un’espiazione e redenzione senza retorica.

Armando Lostaglio

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A proposito di « La strada meno battuta – A cavallo sulla Via Herculia ».

Pasquale Tucciariello

(Docente di storia e filosofia)

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Viaggio immaginario, lavoro mentale di astrazione, attività logica intesi come sforzo conoscitivo e come possibilità di giudizio estetico.

Il viaggio, quando è reale, diventa contributo alla conoscenza del mondo. E tende a farsi antropologia se nel viaggio valuti territorio, economia, cultura, popolo, comparazione, meraviglia. Il viaggio può farsi filosofia.

Il documentario di Armando Lostaglio è di singolare pregio. Misurarsi con un tema – il viaggio – tra i più complessi e difficili oggi significa volersi misurare con i temi di maggior fascino e controversi insieme.

Ma il viaggio, come diceva Kant, è un po’ antropologia, o è anche possibilità di viaggiare mentalmente, per poter meglio lavorare di logica? Viaggio come ricerca e come scoperta, intendo.

Personalmente propendo per questa seconda soluzione. Abbracciando il mistero.

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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