Nuova battaglia pacifica sul bacino di San Marco: tanti piccoli umani contro i giganti.

Venezia. Grande successo della manifestazione del 21 settembre contro le maxinavi in laguna e grande risonanza mediatica nazionale e internazionale. Un gioioso tuffo collettivo per protestare contro i mostri che devastano laguna e monumenti, è stato coraggiosamente e splendidamente realizzato da un gruppo di giovani del Movimento « No Grandi Navi », davanti a una calorosa e partecipe folla.

Per chi si era convinto che il tema del gigantismo crocieristico a Venezia fosse un problema ormai risolto, si dovrà ricredere. Quello che è accaduto sabato 21 Settembre, ultimo giorno di questa estate 2013, per la città ed il bacino di S.Marco sarà ricordato a lungo, perchè è stata una giornata campale, soprattutto di impegno civile portato avanti dal Comitato No Grandi Navi che ha organizzato una « battaglia pacifica » i cui esiti sono stati apprezzati da molti.

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Del passaggio di ben 12 grandi Navi ne avevano dato notizia un po’ quasi tutti i telegiornali regionali e nazionali, attenti a mettere a fuoco come il tema dei passaggi delle grandi navi fosse un rischio che la città e le sue fragili strutture non potevano più accettare.

Così, forte dell’appoggio della stampa locale e dei mezzi audiovisivi, il Comitato No grandi Navi ha organizzato due lunghi cordoni umani che, dalle sponde della Giudecca e della Zattere, ha atteso la loro partenza.

Già nei precedenti articoli avevamo elencato i seri rischi che questi ripetuti passaggi provocano all’eco-sistema lagunare, ma poco o niente è cambiato da allora. Mesi e mesi di infinite discussioni nei più importanti ambiti cittadini (Municipio, Direzione Portuale) non hanno portato ad alcuna soluzione, lasciando la città ancora sola di fronte ai seri problemi che le procurano le Grandi Navi. Che fare allora?

Per nulla impressionato dalla scarsa considerazione che le autorità portuali gli ha riservato, Il Comitato No Grandi navi ha pensato bene di portare la protesta anche nell’acqua. Una cinquantina di adepti e simpatizzanti si è lanciata in acqua formando così una lunga catena umana. Sostenuti da corde e salvagenti, sono riusciti a ritardare di un’ora e mezza la partenza di una nave, tra gli sguardi della gente che dalle rive assisteva e applaudiva. Sono poi intervenuti le forze dell’ordine che hanno obbligato i manifestanti a raggiungere rapidamente le rive. Tutto è stato registrato dalle troupe televisive della Rai e La 7 che li hanno poi regolarmente mandati in onda nei telegiornali della sera. Un successo mi verrebbe da dire, per tutto il Movimento « No Grandi Navi » che ha mostrato un coraggio civico fuori del comune.

(Stare in acqua, per un’ora e mezza, affianco di uno di questi leviatani, alti più di 80 metri e lunghi oltre 200, non è impresa per tutti).

Chiusa nel suo fortino l’Autorità Portuale, con in testa l’ex sindaco Paolo Costa, continua ad ignorare qualsiasi protesta. Loro assicurano che tutto quello che si è detto a proposito del passaggio delle grandi navi è solo il frutto di grossi malintesi. « Le nostre navi sono sempre accompagnate durante l’arrivo e la partenza da due rimorchiatori i cui piloti sono i migliori dell’Adriatico ». Sarà anche così, ma il rischio è un fattore che appartiene al genere umano e non a quello degli abitanti di Marte o di Saturno. L’ultimo disastro, avvenuto nel porto di Genova, ne è la riprova.

Massimo Rosin

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UN FILMATO SULLA MANIFESTAZIONE

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Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

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