Arriva in Italia Miss Violence. Intervista al regista Avranas.

Il due volte premiato a Venezia film di Alexandros Avranas, esce in Italia. Un’opera che al di là, delle stesse affermazioni del regista appare come un opera che è segno dei tempi. Un film sul dio denaro, sull’egoismo e su una civiltà dell’apparenza di cui le prime vittime sono i bambini. Per parlare del film e di altro abbiamo incontrato il regista.

Appena uscito in Italia il film “Miss Violence” del regista greco Alexandros Avranas. Il film che ha visto premiare proprio il regista a Venezia, appare come un apologo sulla decadenza dell’Europa e di un certo modello consumistico della vita. Un tema che naturalmente ritroviamo anche quotidianamente nella cronaca italiana. Ecco perché ci aspettiamo un certo successo di questa opera che prende spunto narrativo proprio da quell’ambito dell’informazione normalmente meno politicizzato. Un film che segna un passaggio dei tempi.

Di ritorno dal Canada, dove anche lì a presentato il suo film « Miss Violence » abbiamo incontrato il regista che ci ha concesso una breve intervista, che ci permette di conoscerlo meglio. Nato a Larissa 37 anni fa, è oggi considerato forse il miglior regista greco. Come ricordato Alla recente Mostra del Cinema di Venezia ha saputo conquistare due importanti premi, uno al miglior attore (ThemisPanou) e l’altro, il Leone d’Argento, per la migliore regia.

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Ecco cosa ci ha detto.


 M.R.:Sig.Avranas, Venezia le ha portato fortuna…

 A.A.: « Si, è stataun’autentica sorpresa. Era la prima volta che ci venivo e proprio nonci speravo. Questi premi, il mio e quello dato a Themis Panou,sono una boccata d’ossigeno per tutto il movimento del nostro cinema, perchè lo riportano alla ribalta internazionale, cosa che non succedeva da tanto tempo ».


 M.R.:Veniamo al suo film. A Venezia, nella conferenza stampa, ha tenuto a precisare che le immagini non sono assolutamente una metafora del suo paese ed i riferimenti alla Grecia di oggi sono presenti solo su qualche cartello autostradale. Cosa intendeva dire?

 A.A.: « L’ idea di fare questo film l’ho avuta a … Berlino. Mi trovavo lì per un master. Ho letto di un fatto di cronaca piuttosto scabroso, ho pensato che ne poteva nascere una sceneggiatura. Ne ho parlato allora con Costa Panuli che si è mostrato subito interessato. Nel giro di qualche tempo la sceneggiatura era quasi fatta. Poi è intervenuto Crhisto Constadicopulo che ha finanziato il film consentendoci di portarlo poi a Venezia.


 M.R.:Veniamo all’oggi. Com’è il cinema greco di oggi dopo la scomparsa di Theo Anghelopoulos?

 A.A.:  » La morte di Anghelopoulos è stata per tutti noi, ma in genere anche per tutto il paese, un colpo molto duro. Lui era un punto di riferimento preciso da cui nessuno poteva prescindere, soprattutto in questi momenti così duri per noi tutti. Lo Stato in questo momento non può aiutare nessuno (tanto meno il cinema n.d.r.) . Noi possiamo contare solo sulla passione di qualche sponsor o
su iniziative private ».

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 M.R.:Dopo questo film cosa si aspetta adesso?

 A.A.:  » Spero di poter continuare sull’onda di questo successo. Per quanto riguarda il film, il suo contenuto, so che « Miss Violences non potrà comunicare con tutti, ma sono sicuro che la maggioranza di quanti lo vedranno, anche qui in Italia, capiranno il senso di ciò che ho voluto dire e li porterà a riflettere ».

In Italia il film è appena uscito ed è presto per trarre delle conclusioni su come è stato accolto. Certamente, al di là della sua ideazione in Germania, la storia appare veramente emblematica di questo tempo della crisi economica e di valori, nel mondo, come in Europa, come in Grecia o in Italia.

Massimo Rosin

LINK: VENEZIA 70, RECENSIONE DEL FILM ALTRITALIANI firmata da Massimo Rosin.

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Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

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