Venezia 70: La belle vie di Jean Denizot e a Friedkin il Leone alla carriera.

Prende quota la mostra del cinema. Partono le varie sezioni. Per “Le giornate degli autori” il film francese “La belle vie” di Jean Denizot, tratto da una drammatica storia vera, mentre la proiezione di “Sorcerer – IL salario della paura” è l’occasione per la consegna del leone alla carriera per il maestro William Friedkin.

La belle vie

Ufficialmente ha aperto oggi il suo ricco programma la 70^Mostra del cinema. Sono infatti ben 350 le proiezioni in cartellone, una ghiotta scorpacciata per tutti i cinefili qui presenti, un’occasione per vedere quanto di più interessante c’è oggi in giro nel panorama mondiale. Il film di cui vi voglio parlare oggi viene dalla Francia, s’intitola « La belle vie » ed è l’esordio per il regista Jean Denizot e il suo giovane cast tra cui Zacharie Chasseriaud, Julies Pelissier.

jean-denizot.jpg

Il film racconta di come sia difficile, per un padre, prendersi carico dei due figli dopo che il tribunale aveva deciso che dovevano rimanere con la loro madre. Il padre scappa con loro costringendoli a vivere ai margini, senza contatti con nessuno (lui risulterà aver sequestrato i due figli e quindi penalmente perseguibile). Vivranno così per circa una decina d’anni, cambiando frequentemente casa e luoghi. Tuttavia Yves, il « ricercato » tieni molto ai suoi figli, dà loro un’educazione, cerca di fargli vivere la « belle vie » senza fargli rimpiangere tutto il resto.

Ma poi, ad una scorribanda serale in un borgo un po’ lontano da dove abitano, entrano in contatto con coetanei e tutto si complica. Fanno scazzottate, scappano prima che la polizia riesca a prenderli. A questo punto , il figlio maggiore, pensa sia giunto il momento di andarsene per la sua strada lasciando il fratello e il padre. I due continueranno la loro fuga, per il ragazzo mitigata dalla conoscenza di una ragazza conosciuta vicino ad un fiume dove viveva nascosto con il padre. l’amicizia tra i due li porterà a vivere bei momenti ( lui gli confiderà la sua vita e cosa significa dover fuggire). Ma il tempo giocherà un po’ dalla sua parte.

Fattosi padrone dei suoi desideri, lascerà il padre, per ricongiungersi al fratello. L’incontro con lui sarà il prologo ad un altro, quello con la madre di cui non aveva più sue notizie da almeno una decina d’anni. Il film è tratto da una storia vera, il caso Fortin, che in Francia ebbe un certo impatto sull’opinione pubblica. Inserito nella sezione « Le giornate degli autori », ha avuto un lungo applauso di apprezzamento dalla platea presente in sala.

Sorcerer- Il salario della paura di William Friedkin
william_friedkin_280xfree.jpg

Altro film, altra storia ed altre atmosfere con il classico “Sorcerer” di WilliamFriedkin (autore di numerosi film di successo, tra i quali, di French connection, l’Esorcista, Live and Die), La pellicola restaurata è stata riproposta qui alla 70 Mostra del cinema per dare a tutti gli appassionati il piacere di vedere un film degno di tale nome. Girato nel 1977 racconta la storia di quattro disperati che acccettano di trasportare un carico di esplosivo, cosa non semplice visto che il percorso da compiere può mettere seriamente a rischio la loro vita. La posta in palio è una ricca ricompensa che servirà loro per trovare il modo di scappare dal posto dove si erano rifugiati.

Quasi tutto il film scorre dentro ad una tensione continua e non lascia mai spazi per distendersi o distrarsi. Le scene si muovono intorno ai quattro protagonisti dentro a percorsi irti di difficoltà crescenti, dove le sorprese non mancano. Uno dei due camion che trasportano nitroglicerina salterà in aria uccidendo due dei protagonisti. Dei quattro ne sopravviverà uno soltanto a cui spetterà la ricompensa per il carico trasportato. Ma sarà una ricompensa dal sapore amaro viste le morti dei suoi amici di percorso.

Una proiezione on the road che è stata occasione per la consegna al regista del Leone d’oro alla carriera e mai premio è stato tanto meritato.
Applausi e ringraziamenti.

Dalla mostra del cinema di Venezia

Massimo Rosin

Article précédentDal Tirolo (forse italiano) con amore e costernazione
Article suivantBerlusconi ? Ma lasciatelo annegare nel fango delle sue macchine!

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.