Venezia 70: Gravity: A Venezia senza gravità.

In un festival che quest’anno punta ancor meno sulla mondanità, arrivano due divi anti divi come George Cloony e Sandra Bullock, protagonisti di Gravity un film fuori concorso del bravo Alfonso Cuaron. Alta tensione effetti speciali in 3D. Una garanzia per gli amanti del cinema spettacolare.

La dottoressa Ryan è una specialista di comunicazioni. È alla sua prima missione spaziale. Mentre è in missione esterna allo shuttle per mettere a punto il sistema, arriva, a 30.000 km/h una pioggia di detriti derivanti dalla distruzione di un satellite russo. La nave spaziale ne è distrutta. Fortunosamente sopravvivono, dell’intero equipaggio solo la stessa Dott.ssa Ryan e Matt Kowalski , il pilota veterano, che si trovano alla deriva nello spazio ….

Il film d’apertura ufficiale della Mostra è questo “Gravity”. Effetti speciali d’autore, in estrema e sommaria sintesi. La realizzazione è stata infatti affidata al talento del messicano Alfonso Cuarón. Che aveva esordito alla regia con ‘Sólo con tu pareja’, campione d’incassi nel 1992. Fu in seguito chiamato da Hollywood per ‘Paradiso Perduto’ (1998), con Gwyneth Paltrow e Ethan Hawke. Seguono una serie impressionante di successi : ‘Y tu mamà tambièn – Anche tua madre’ premio per la migliore sceneggiatura e premio Mastroianni alla giovane coppia di attori emergenti Gael García Bernal e Diego Luna alla 58. Mostra d’arte cinematografica di Venezia, ‘Harry Potter e il prigioniero di Azkaban’ ,’I figli degli uomini’, con due candidature all’Oscar per la sceneggiatura e il montaggio.
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Ed eccolo alle prese con un blockbuster di budget importante. Sulla carta il film, con soli due protagonisti, per quando star di prima grandezza come Sandra Bullock e George Clooney, rappresentava una sfida non piccola al pericolo più grave che può correre un film : la noia dello spettatore. Cuarón riesce invece a tenere altissima la tensione per tutto il film. Che risulta avvincente. Spesso adrenalinico. Non senza pregevoli approfondimenti intimistici. Grazie ad una sceneggiatura di ferro. Dello stesso regista, a 6 mani con il figlio Jonas (al suo esordio) e con Rodrigo García. Confezione di lusso : direttore della fotografia Emmanuel Lubezki (I figli degli uomini (Osella per la migliore fotografia a Venezia 2006), Y tu mamá también, The New World), scenografia di Andy Nicholson (Alice in Wonderland), costumi di Jany Temime (la serie Harry Potter). Il supervisore degli effetti visivi è Tim Webber (Il cavaliere oscuro).

La musica è di Steven Price (Attack the Block). Gravity è stato girato interamente negli studi Shepperton di Londra. Di altissima spettacolarità, con un uso sapiente e virtuoso del 3D. invenzioni visive. Trovate geniali. Come la scena del sogno della Bullock, quando un redivivo Clooney le bussa all’oblò. Chissà se Cuarón ha trovato fonte di ispirazione nelle celeberrima barzelletta in cui gli occupanti di un sommergibile in immersione profonda vengono riconosciuti come carabinieri italiani perché aprono ad un sommozzatore che bussa al portellone. In definitiva, un grande intrattenimento, non privo di qualità cinematografica.
Curiosità : scorrendo i titoli di coda fino agli ultimi, come faccio sempre, scopro che il Key Gripp si chiama Pat Garrett, dove avrà mai lasciato Willy the Kid?

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Frasi del film:

“Come si sente?
Come un chihuahua in una asciugatrice!”. (George Clooney e Sandra Bullock).

“Che razza di nome è Ryan per una ragazza?
Mio padre voleva un maschio!”. (George Clooney e Sandra Bullock).

“Odio lo spazio!”. (Sandra Bullock).

“Ho una notizia buona ed una cattiva. Quella buona è che siamo a 5 minuti dalla base russa e che so dove tengono nascosta la vodka. È importante per la scarsità di carburante che abbiamo. Quella cattiva è che per 10 minuti non batterò il record di permanenza nello spazio!”. (George Clooney a Sandra Bullock).

Catello Masullo

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