Ma Caro Grillo vada via dalle palle!

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In fondo io a Berlusconi, Grillo, Di Pietro li capisco. I loro partiti e movimenti, sono appunto loro. Mi spiego meglio. Berlusconi sale sul predellino di un’auto ed in una notte s’inventa il PDL. Grillo di teatro in teatro, di applauso in applauso come fu il francese Coluche (anche lui comico), si inventa il Movimento 5 Stelle.

Di Pietro, vedette del Tribunale di Milano negli infuocati anni di “Mani pulite” fa della sua missione la ragione sociale del suo partito personalizzato. I nomi Berlusconi, Grillo, Di Pietro campeggiano sui loro rispettivi simboli.

Ma non sono simboli, sono marchi di fabbrica, come la Fiat, o firme come Ferraguti, Valentino. Indicano la proprietà del prodotto o se preferite il produttore. In questo caso produttori di consenso.

Questa è la politica liquida di baummiana memoria, dove il politico espande dei facili slogan (sarebbe meglio dire degli spot): “Meno tasse per tutti”, “Fuori i corrotti dal parlamento”, parole d’ordine che prese in sé e per sé non possono che avere solo entusiasti sostenitori.

Il vero problema è che nelle proprietà commerciali, a meno che non ci sia un azionariato popolare, l’unico che comanda è il proprietario, è inutile invocare la democrazia interna. Tuttavia, un movimento, un partito puo’ essere concepito, in democrazia, in senso proprietario? Un partito, un movimento, non è un’impresa, non è nemmeno un giornale, un sito internet, dove ci sono editori, cooperative, uno staff che dirige e comanda. Cio’ avviene naturalmente anche nell’editoria di sinistra.

Un partito e un movimento che vuole essere popolare e non populista, deve avere delle sue regole, delle sue forme di controllo. La politica liquida quando cerca di consolidarsi, con il metodo democratico diventa come l’acqua in bottiglia messa nel frizzer. Si ghiaggia, ma ai primi tentativi di esercitare democrazia, ai primi dissensi interni si scioglie come neve al sole, e se ne va incoerentelmente per ogni dove.

Si vede subito che gli M5S (leggasi Movimento cinque stelle, non è una formula matematica), non hanno un progetto politico. Si vede dal fatto che i loro attivisti hanno idee solo sul piano locale nei propri paesi e nelle proprie città.

Tuttavia, si vede subito che gli attivisti, sono spesso persone per bene e magari nel loro piccolo anche capaci, appassionati e volenterosi.
Ma sono stati delusi prima da una politica sorda per decenni al loro grido di dolore, e poi vittime di una malapolitica, consolidata da partiti “faidaté”, privi di qualsivoglia riferimento ideale o ideologico. E quindi privi di tradizione politica e di regole non scritte ma forti consolidate in decenni di storia.

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Poi delusi dalla favola del comico, che si è costruito un’audience enorme, più che un consenso maturo e consapevole, sulla carogna di una politica, avvilita da venti anni di berlusconismo. Infine, vittime di quella politica liquida e spettacolare che ha avuto il suo re in prima in Berlusconi poi nel comico Beppe Grillo profeta di Casaleggio di cui si sa poco, che lavora dietro le quinte che è uno che deve contare se è vero che alla fine decide e come. Decide chi puo’ iscriversi e chi no. Chi va promosso e chi va cacciato.

C’è da giurare che dietro la faccia di Grillo nelle espulsioni dei dissidenti Tavolazzi e più recentemente di Salsi e Favia, mandati via dal comico con un: « via dalle palle! », ci sia anche lui.
Si vede subito che l’emmecinquesse non è un partito, non ha regole, non ci sono garanti che controllano la regolarità dell’amministrazione. Il capo decide chi espellere e gli altri zitti, perché se si protesta si rischia la stessa sorte (ora mi sembra di capire perché Grillo diceva che lo Stato era peggio della mafia).

Manca quella tradizione politica, quella dignità, quelle che l’amico Patrignani chiamerebbe le radici con cui ciascun militante, ciascun dirigente di un partito o di un movimento deve fare i conti, manca quella coscienza politica, che solo oggi, finito Berlusconi e dopo le primarie del centrosinistra, vinte da Bersani, s’incomincia a rintravedere.

Il centrosinistra ha radici solide, il che non significa che la pianta non debba svilupparsi. Non è un caso che il maggior partito del centrosinistra, nel confermare le sue radici laiche e popolari abbia deciso di chiamarsi Partito Democratico, il che indica un superamento della radice socialista e cattolica, le quali tuttavia non possono non essere nel DNA di questa forza che grazie anche al metodo democratico delle primarie, sta trovando, direi finalmente, una sua identità.

Grillo, invece, ha imposto le parlamentarie. Un flop, una bufala. 31 mila votanti, a detta dello stesso Grillo, impossibile verificare gli eletti, quanti voti hanno avuto, di fatto una porcata bis alla Calderoli, chi puo’ controllare che in realta i vincenti non siano stati nominati da Grillo e socio?

Una verifica tentata da alcuni grillini porterebbe a riscontrare che nel Molise ci sono stati solo 26 voti per “l’eletto” un consenso non altissimo e che lascia riflettere sulla nomina di uno cosi.

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La realtà è che i partiti personalizzati (non ha caso sempre populisti) hanno finito il loro tempo. Come per il PDL non c’è futuro se non uccidendo “politicamente e metaforicamente” il capo Berlusconi, cosi i militanti cinque stelle, se vogliono sviluppare la loro esperienza dovrebbero sacrificare l’accoppiata Grillo/Casaleggio, e stabilire un congresso per discutere e scegliere un progetto per il loro futuro. Oppure più semplicemente limitarsi a lavorare in comode ed autonome liste civiche o ancora meglio, secondo i diversi orientamenti politici, contribuire a destra, sinistra e al centro (categorie un po’ vetuste ma utiliper un’efficacie semplificazione), a questa faticosa e necessaria opera di riforma e rinnovamento del mondo politico.

Perché il mondo politico italiano ha bisogno di forze nuove, di depurarsi, e il loro contributo, che sono convinto è sinceramente e intimamente democratico e non mosso da altro interesse che migliorare il futuro del paese Italia va ascoltato ed è prezioso.

Ma la politica e la democrazia sono soprattutto metodo, rispetto delle regole, e anche di chi la pensa diversamente. Che futuro ha una forza che è comandata senza nessun dialogo da una o due persone che decidono tutto. Che sono proprietari di un marchio, non di un simbolo politico, che possono stabilire se hai o meno diritto di parola?
Abbiamo combattuto il metodo Berlusconi per anni e sono certo che molti grillini abbiano detestato, quell’arroganza e quel metodo. Se esiste la coerenza non si puo’ tacere ora.

Se qualcuno deve andare via dalle palle è proprio Grillo. Torni a fare il comico, ma lasci la politica ai suoi amareggiati seguaci, non è roba per lui.

Diciamolo è da rottamare.

(nelle foto dall’alto in basso: Casaleggio, Favia, Salsi).

Veleno

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3 Commentaires

  1. Ma Caro Grillo vada via dalle palle!
    La sua disamina dei problemi italiani e delle attuali forze politiche presenti alle elezioni del 2013, mi sembra semplicistica e oltremodo faziosa.
    Dimentica le fantastiche performances di una fazione trasformista e solidamente piantata nel cuore rosso di parte degli Italiani (chissà poi perchè?).
    Le farò un piccolo esempio:
    se un idraulico fa un cattivo lavoro, lei non lo chiama più cambia artigiano. In Italia no c’è un partito PD che si comporta nella stessa maniera di altri: dispensa favori solo ai suoi adepti, gestisce malamente e spreca cifre inenarrabili di denaro pubblico, vota contro la riduzione e l’eliminazione dei finanziamenti ai partiti, comunque essi si chiamino, e non fa assolutamente nulla che anche lontanamente possa sembrare a favore dei cittadini.
    Caro signore le idee non sono nè di destra, nè di sinistra o se vuole le idee sono sia di destra che di sinistra;
    LE IDEE SONO BUONE O CATTIVE!
    Per questo motivo non riesco a capire l’astio che provate nei confronti del MOVIMENTO 5 STELLE, l’unico laboratorio politico moderato presente oggi in Italia.
    Quindi, Veleno, dato che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi con il suo vero nome, eviti di demonizzare a priori un movimento di cittadini per i cittadini.
    SOLO GLI STUPIDI NON CAMBIANO MAI IDEA.
    W L’Italia, W il movimento 5 stelle!

    p.s. Sono contento di non avere una tradizione politica, e sono certo che chi ce l’ha non sia assolutamente orgoglioso delle ultime vicende, solo per citarne una, del MPS.

    • Ma Caro Grillo vada via dalle palle!
      Sig. Battistel, forse non l’è chiara una cosa, io credo nei partiti e nei movimenti che siano capaci di far partecipare i cittadini, che tengano regole democratiche, non in un tizio che fa un movimento espellendo, arbitrariamente, chiunque non abbia le sue idee, non essendovi organismi interni al movimento che siano capaci di impedirgli questi atti di violenza. Credo nella politica e non nei partiti proprietari che hanno un unico credo quello di ottenere il potere attraverso il populismo sfruttando la disperazione della gente. Sono certo che Grillo andrà bene in queste elezioni come del resto Berlusconi. Sono le due facce del « Grande Fratello » non quello televisivo ma quello di George Orwell. Lei ritiene credibile uno che oggi invita Casa Pound e domani dice che il suo modello è Berlinguer, dopodomani dice che la Mafia è meglio dello stato e domani che gli immigrati vanno cacciati, magari insieme ai gay. Una costante dei suoi comizi sono le sue battute omofobiche. Credo che l’Italia meriti di più. Del PD non mi interessa niente, mi interessano la serietà e la credibilità. Il resto è un inutile spettacolo da Mediaset.

      • Diamo anche a Grillo una possibilità!
        Finalmente dopo tanto tempo è arrivato qualcuno che ci tutela e che non pensa solo al proprio conto in banca!!!
        Avete sopportato anni e anni le bugie e le nefandezze di tutti quelli che ci hanno governato, avete continuato a credere alle loro bugie, avete tutelato quel ladro di Bossi e family, avete accettato in più riprese di essere rappresentati da bungabungaman, avete ascoltato pagliacci come Emilio Fede tutti i giorni a ore pasti, avete creduto in un Monti che non era null’altro che un falso, burattino, affamato e senza dignità, lo si è visto in tutti i confronti che ha avuto con bungabungaman e compagnia bella, adesso ne abbiamo le scatole piene, abbiamo votato Grillo, ora lasciate che ci governi per qualche anno, di sicuro non potrà mai far peggio di quello che è stato combinato fino ad oggi.
        Rinunciate ai soldi per i partiti, rinunciate ai vitalizi e eliminate le spese che vi fanno comodo, Grillo già lo ha fatto perchè voi no?!?!?!
        Vi piaceva farvi portare le buste della spesa in parlamento? e bello giocare col tablet o dormire durante le votazioni in parlamento? Per il caso parmalat ci sono stati arresti, per il MPS quanti sono stati gli arrestati, e chi era l’organo predisposto al controllo??
        Forse bungabungaman ci saprà dare una risposta circa « l’organo »… o forse ci racconterà una barzelletta; forse il Trota ci potra dare qualche delucidazione in più??? forse dobbiamo rivolgerci alla Carfagna, alla Minetti??
        Finalmente abbiamo qualcuno dei nostri e che ci rappresenta veramente nelle alte cariche e non sempre gli stessi zombi che fino ad oggi son stati al potere ma non hanno fatto gli interessi di nessuno, se non i loro!
        Caro Bersani, ma fino ad oggi non ci hai mai pensato a rensirire il falso in bilancio e leggi antiriciclaggio??
        Ti serviva che salisse Grillo per capire che ci avete inguaiato??
        Presto vi toccherà la stessa figura di merda che ha toccato Fini, Bossi, etc etc, ascoltate un consiglio gratuito, andatevene prima che vi cacciamo fuori noi e non con una votazione o un referendum ma a calci!!
        Fate tutti la valigia e andate a fare in culo, per dirla alla Grillo!!!

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