La magistratocrazia e l’assassinato.

Guai a Francois Hollande se si permette una risatina alla notizia che Berlusconi, tre giorni dopo aver annunciato in un commosso e composto videomessaggio che non si ricandidava premier “per amore dell’Italia”, ha annunciato di “rimanere in campo”, minacciando prima di togliere l’appoggio al governo Monti, poi di vendicarsi di Angela Merkel e di Nicolas Sarkozy per i sorrisetti di scherno al sentire il suo nome in sede di conferenza stampa europea, che furono “un assassinio politico”.

Fra le minacce, anche la promessa di abolire quante più tasse possibile. Questa volta non più per amore dell’Italia e neanche per lasciare spazio ai giovani del centro-destra, ma perché il tribunale di Milano lo ha condannato per frode fiscale a 4 anni di reclusione (tre anni condonati per una legge del governo Berlusconi).

E c’è pure il rischio che un altro tribunale, sempre a Milano, non sia affatto disposto a credere che le serate nella villa di Arcore con “escort” anche minorenni erano innocenti esercitazioni di “burlesque”, durante le quali una delle minorenni s’era dichiarata nipote dell’allora premier egiziano Moubarak e lui le aveva creduto. E qualche giorno dopo aveva telefonato per farla rilasciare quando la fanciulla era stata arrestata per furto “per evitare un incidente diplomatico con l’Egitto”. Tesi che venne sostenuta e addirittura approvata con voto unanime dalla sua maggioranza nel Parlamento italiano!

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Quindi i magistrati tutti (anche quelli che talvolta lo hanno dovuto assolvere grazie alle leggi come sopra) devono avere una lezione di quelle sonore, la Magistratura va “riformata”, l’Italia non può essere governata dalla “magistratocrazia”, nuova parolaccia coniata per l’occasione.

Alla prima notizia che non avrebbe più chiesto agli elettori di farlo tornare a capo del governo c’era stato a destra e al centro un uragano di commossi elogi alla sua generosità, a sinistra qualche richiamo ai sondaggi che dichiaravano lo sprofondamento della sua popolarità, la discesa in Borsa dei titoli Mediaset, anche se qualcuno ha sostenuto che nei quasi 18 anni di governo Berlusconi, le aziende di Berlusconi hanno guadagnato qualcosa come 400mila euro al giorno, domeniche e festività comprese.

Anche quando tutto il resto delle aziende e l’apparato produttivo italiano andavano (e sono rimasti) in crisi. Alla seconda notizia, quella della permanenza in campo, i più sbigottiti sono stati proprio i suoi fedelissimi che s’erano tanto commossi e tutti quei “giovani” a cui tre giorni prima aveva affidato il compito “di rinnovare il miracolo da me compiuto di 18 anni fa”.

Eleonora Puntillo

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