Enzo Tortora: “Dove eravamo rimasti?”.

A quasi trentanni, la TV italiana rende omaggio con uno sceneggiato in onda oggi e domani, al suo più celebre presentatore, vittima della “mala giustizia”, che lo costrinse ad un ingiusto carcere e di una gogna mediatica che ne segno’ prima l’anima e poi il corpo. Anche se riabilitato, minato dalla tristezza, morirà poco dopo la sua riabilitazione.

“Dove eravamo rimasti” con queste parole Enzo Tortora ha salutato gli italiani durante la sua prima apparizione tv dopo la conclusione della sua lunga e tragica vicenda giudiziaria. Tutto ebbe inizio quasi 30 anni fa. E ora Enzo Tortora rivive in una fiction in due puntate “Il caso Enzo Tortora. Dove eravamo rimasti?” di e con Ricky Tognazzi, in onda il 30 settembre e il primo ottobre su Raiuno, coprodotta da Rai Fiction e Italian International film.

Famoso conduttore televisivo della Rai, giornalista e autore televisivo, popolare e amatissimo il suo programma Portobello, Tortora fu coinvolto e travolto da infamanti accuse provenienti da affiliati al clan di Raffaele Cutolo della Nuova Camorra Organizzata. Fu arrestato il 17 giugno del 1983 con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico. Seguì una lunga battaglia politica e mediatica che vide il presentatore, uno dei padri fondatori della nostra tv, condannato in primo grado, e in seguito, nel settembre del 1986, assolto con formula piena. Ritornò in televisione, in quella trasmissione che l’aveva reso celebre e dalla quale era stato strappato con violenza. Ma durerà poco, la lotta contro le ingiustizie e le calunnie avevano minato il suo fisico, muore di tumore il 18 maggio 1988.

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Ricky Tognazzi porta sul piccolo schermo questa tragica vicenda, la storia del più eclatante errore giudiziario degli ultimi decenni. «Era doveroso far tornare Enzo tortora in Rai» così Francesco Nardella di Rai Fiction all’Auditorium Rai di Napoli, durante la presentazione della miniserie. Presenti inoltre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, Ricky Tognazzi, la moglie Simona Izzo e Antonio Parlati, vice direttore Centro di Produzione Tv Napoli.

Grandi assenti le due figlie del conduttore, Silvia e Gaia Tortora. La cosa non ha stupito, più volte le due avevano dichiarato di essere contrarie al film prodotto da Fulvio e Paola Lucisano. Già in fase di realizzazione Gaia Tortora, giornalista del TgLa7, aveva ribadito alle agenzie di stampa i suoi dubbi e perplessità. Teme che la tragedia familiare possa essere strumentalizzata e divenga un “romanzetto d’appendice”.

La fiction è stata girata a Napoli, mentre il carcere in cui è stato detenuto Enzo Tortora è stato ricreato nel carcere di Poggioreale. A tal proposito, l’attore in un’intervista a Rai.tv ha detto: «Abbiamo avuto l’opportunità di girare a Napoli, che tra l’altro è teatro naturale di un gran pezzo della storia di Enzo Tortora, perché lì è avvenuto il processo, perché molti degli avvenimenti sono avvenuti proprio a Napoli. Questa città ci ha accolto con grande professionalità, con grande amore, la città ricordava fortemente la vicenda di Tortora, ed era molto curiosa, molto appassionata a questa storia. Gli attori napoletani, si sa, sono bellissimi, sono ricchi di talento, di creatività, e hanno dato un apporto straordinario al film. Tutto è stato emozionante. E’ chiaro che è una vicenda forte, come girare nel carcere di Poggioreale le scene di quando Tortora esce dal carcere e viene salutato, ho chiesto ai detenuti di recitare per me insomma, e recitavano attraverso l’unica cosa che si vedevano dei detenuti, ovvero le mani che uscivano dalle celle, e loro con grande trasporto, grande creatività, grande amore, grande serietà, hanno fatto questa scena insieme a me. E poi dopo, molto emozionato, ho rifatto tutto il percorso che aveva fatto Enzo Tortora, l’ho rifatto io da Ricky Tognazzi per ringraziarli…».

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Presente all’Auditorium Rai di Napoli anche Francesca Scopelliti, ultima compagna del conduttore scomparso: «Sono molto emozionata nel rivedere sullo schermo una parte importante della mia vita ma soprattutto perché questa è un’occasione per restituire memoria storica a Enzo. I giovani non conoscono la sua tragedia, e potranno veramente capire come si deve vivere oggi. Tortora era un uomo perbene».

(nella prima foto in alto: a destra Enzo Tortora a sinistra Ricky Tognazzi che lo interpreta sul piccolo schermo. Nella seconda foto lo stesso Tognazzi con Francesco Nardella).

Violetta Luongo

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